Tasse crypto Italia 2024

tasse crypto italia 2024

Vivi in Italia e non sai come versare le tasse per le crypto nel 2024? Con le ultime novità la burocrazia su questo tema è stata semplificata. Puoi dire addio ai calcoli più complessi e macchinosi, ora tutto ciò che ti basta sapere è che dovrai pagare su plusvalenza di oltre o per una cifra uguale a 2 mila euro.

L’Agenzia delle Entrate applica il 26% su ciascun “reddito diverso“. Naturalmente ti starai domandando: non è forse meglio andare dove le criptomonete non sono tassate? Sicuramente sarebbe una buona possibilità, ma per chi risiede legalmente in Italia deve rassegnarsi all’idea di dover pagare quanto dovuto.

Tasse crypto Italia 2024: come funzionano?

Le tasse per le plusvalenze generate dalle crypto in Italia vanno pagate. Nel 2024 le regole sono chiare e specifiche: il quadro da compilare in caso di possedimento delle criptomonete è RW1. L’Agenzia delle Entrate fornisce a tal proposito delle indicazioni specifiche da dover seguire:

  • Nella colonna 3 “Codice individuazione bene”, va inserito il codice 14 “Altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali”;
  • Nella colonna 4 ovvero “Codice Stato estero” il campo va lasciato vuoto;
  • Ora immetti gli importi in euro della valuta digitale con riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente.

Attenzione però alla parola “plusvalenze” che è la chiave della tassazione sulle crypto in Italia. Non essendoci una soluzione su come non pagare tasse su crypto (salvo il trasferimento in un Paese che non le tassa) potresti evitare momentaneamente il versamento del tributo non convertendole in euro.

Infatti l’Agenzia delle Entrate ti obbliga a versare il contributo soltanto se generi un guadagno e per situazioni simili alla seguente:

  1. Conversione delle monete digitali in euro (cripto attività);
  2. Realizzare e vendere un NTF;
  3. Comprare servizi o beni con cripto attività (NTF, BTC o simili).

Inoltre secondo il Regolamento Europeo (MiCa – Market in Cryptoasset) le stablecoin prevedono un’osservazione particolare: come da circolare dell’Agenzia delle Entrate del 27/10/2023 le conversioni di crypto in EMT sono fiscalmente impattanti ma godono di caratteristiche definite dall’Europa e dunque attualmente hanno una posizione “neutra”.

Se la piattaforma a cui ti appoggi ha sede in Italia allora potresti chiedere a loro di farti da “sostituto d’imposta”, ma dato che gli exchange – almeno nella maggior parte dei casi – risiedono legalmente all’estero non ti resta che dover far tutto autonomamente (o ricorrendo all’aiuto di un professionista).

Infine sappi che le perdite derivanti da crypto attività possono essere portate in detrazione fiscale (per cinque anni) e purché risultino essere oltre i 2 mila euro.

Hai ancora dubbi su quante tasse versare per i guadagni delle crypto in Italia nel 2024? Lascia un commento e sarò lieto di aiutarti.