Dopo anni di timori e diffidenza, nel 2025 Wall Street ha finalmente aperto le porte a Ethereum. La svolta arriva dopo l’approvazione degli ETF spot su ETH e l’adozione sempre più decisa da parte di fondi istituzionali e banche d’investimento.
Ma cosa ha convinto i colossi finanziari americani a fidarsi di un network che, a differenza di Bitcoin, non ha più il mining ma funziona interamente a proof-of-stake?
Scopriamo le motivazioni dietro questa nuova ondata di interesse per Ethereum e cosa potrebbe significare per il suo futuro.
Il 2025: l’anno della legittimazione di Ethereum
Il primo semestre del 2025 ha segnato un cambiamento storico:
- L’ETF spot Ethereum è stato approvato dalla SEC a maggio, seguendo il precedente dei Bitcoin ETF.
- Fondi come BlackRock, Invesco e VanEck hanno lanciato prodotti legati a ETH.
- Alcune banche private americane offrono exposure a ETH in portafogli gestiti.
Risultato? Ethereum ha superato i 7.000 $ a luglio 2025, segnando un incremento del +180% da inizio anno.
Perché il proof-of-stake ora piace agli istituzionali?
Il proof-of-stake (PoS), attivo su Ethereum dal 2022 (con The Merge), inizialmente era considerato troppo giovane, poco testato, e vulnerabile a manipolazioni.
Oggi invece viene visto come un sistema:
- Efficiente: consuma il 99,95% in meno rispetto al mining PoW
- Scalabile: permette aggiornamenti rapidi e compatibilità con Layer 2
- Verde: ideale per i fondi ESG e green-oriented
- Remunerativo: lo staking offre un rendimento medio del 3–5% annuo
Wall Street cerca asset produttivi, scalabili e conformi alle policy ambientali. Ethereum ha tutto questo.
I numeri della crescita
- Oltre 40 miliardi di ETH sono ora in staking su validatori Ethereum
- Il volume di transazioni mensili su L2 supera i 6 miliardi di dollari
- Il settore DeFi su Ethereum è tornato sopra i 100 miliardi di TVL
E con l’arrivo del nuovo aggiornamento Pectra previsto per ottobre 2025, si attende un ulteriore boost di scalabilità e UX semplificata per i wallet Ethereum.
La spinta ESG
Nel contesto attuale, i fondi ESG (Environment, Social, Governance) gestiscono oltre 2.000 miliardi di dollari solo negli USA. La maggior parte ha escluso Bitcoin per via del suo impatto ambientale.
Ethereum, grazie al passaggio al PoS, è invece entrato negli indici sostenibili di Morningstar e MSCI.
Per i fund manager, Ethereum è oggi un’alternativa “pulita” e allineata alle linee guida ambientali.
Prospettive per la seconda metà del 2025
- L’arrivo di prodotti derivati su staking tokenizzati (ETH liquid staking derivatives)
- Crescita dell’adozione istituzionale su Layer 2 (es. Arbitrum, Base, Optimism)
- Interoperabilità aumentata con soluzioni multi-chain (es. EigenLayer, zkEVM)
Conclusione
Ethereum ha completato un percorso di maturazione lungo e complesso. Il fatto che ora Wall Street lo abbracci, nonostante un meccanismo molto diverso da quello di Bitcoin, dimostra che la fiducia nei fondamentali è più forte dei pregiudizi tecnici.
Con un ecosistema in costante espansione, nuove soluzioni Layer 2 e un modello sostenibile, ETH si candida a essere non solo il carburante della DeFi, ma anche uno degli asset più solidi dell’era digitale.















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